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Nasci solo e muori solo e nella parentesi la solitudine è talmente grande che devi condividere la vita. (Erich Fromm)

domenica 27 febbraio 2011

Cos’è che fa cambiare colore al cielo?- di Paulo Coelho


Seduti sul ramo di un albero, uno scimmione e una scimmia contemplavano il tramonto del sole. A un certo momento, lei domandò: "Cos’è che fa cambiare colore al cielo, nell’ora in cui il sole raggiunge l’orizzonte?"
"Se vogliamo trovare una spiegazione a tutto, non vivremo più," rispose lo scimmione. "Stai tranquilla, riempiamoci il cuore di gioia con questo romantico imbrunire."
La scimmia s’infuriò.
"Tu sei primitivo e superstizioso. Non presti più attenzione alla logica e vuoi soltanto goderti la vita."
In quel momento, stava passando un millepiedi.
"Millepiedi!" urlò lo scimmione. "Come fai a muovere tante zampe in perfetta armonia?"
"Non ci ho mai pensato!" fu la risposta.
"Allora pensaci! Mia moglie vorrebbe una spiegazione!"
Il millepiedi si guardò le zampe, e attaccò:
"Be’… fletto questo muscolo… no, non proprio, devo protendere il corpo verso qui…"
Per mezz’ora il millepiedi tentò di spiegare come muoveva le zampe, ma più ci provava e più si confondeva. Così quando decise di rimettersi in cammino, scoprì di non essere più in grado di camminare.
"Hai visto che cosa hai fatto?" esclamò disperato. "Nell’ansia di scoprire come funziono, ho perso la capacità di muovermi!"
"Hai visto cosa succede quando si desidera dare una spiegazione a tutto?" disse lo scimmione, riprendendo ad ammirare il tramonto in silenzio.

Il sogno dei tre cedri del Libano- Paulo Coelho




Racconta una vecchia leggenda che nelle belle foreste del Libano antico nacquero tre cedri. Come tutti sappiamo, i cedri impiegano molto tempo per crescere e questi alberi trascorsero interi secoli riflettendo sulla vita, la morte, la natura e gli uomini.
Assistettero all'arrivo di una spedizione da Israele inviata da Salomone e, più tardi, videro la terra ricoprirsi di sangue durante le battaglie con gli Assiri. Conobbero Gezabele e il profeta Elia, mortali nemici.
Assistettero all'invenzione dell'alfabeto e si incantarono a guardare le carovane che passavano, piene di stoffe colorate.
Un bel giorno, si misero a conversare sul futuro. "Dopo tutto quello che ho visto - disse il primo albero - vorrei essere trasformato nel trono del re più potente della terra" "A me piacerebbe far parte di qualcosa che trasformasse per sempre il Male in Bene", spiegò il secondo. "Per parte mia, vorrei che tutte le volte che mi guardano pensassero a Dio" fu la risposta del terzo.
Ma dopo un po' di tempo apparvero dei boscaioli e i cedri furono abbattuti e caricati su una nave per essere trasportati lontano.
Ciascuno di quegli alberi aveva un suo desiderio, ma la realtà non chiede mai che cosa fare dei sogni.
Il primo albero servì per costruire un ricovero per animali e il legno avanzato fu usato per contenere il fieno. Il secondo albero diventò un tavolo molto semplice, che fu venduto a un commerciante di mobili. E poiché il legno del terzo albero non trovò acquirenti, fu tagliato e depositato nel magazzino di una grande città. Infelici, gli alberi si lamentavano: "Il nostro legno era buono, ma nessuno ha trovato il modo di usarlo per costruire qualcosa di bello!".
Passò il tempo e, in una notte piena di stelle, una coppia di sposi che non riusciva a trovare un rifugio dovette passare la notte nella stalla costruita con il legno del primo albero.
La moglie gemeva in preda ai dolori del parto e finì per dare alla luce lì stesso suo figlio, che adagiò tra il fieno, nella mangiatoia di legno.
In quel momento, il primo albero capì che il suo sogno era stato esaudito: il bambino che era nato lì era il più grande di tutti i re mai apparsi sulla Terra. Anni più tardi, in una casa modesta, vari uomini si sedettero attorno al tavolo costruito con il legno del secondo albero.
Uno di loro, prima che tutti cominciassero a mangiare, disse alcune parole sul pane e sul vino che aveva davanti a sé.
E il secondo albero comprese che, in quel momento, non sosteneva solo un calice e un pezzo di pane, ma l'alleanza tra l'uomo e la Divinità.
Il giorno seguente prelevarono dal magazzino due pezzi del terzo cedro e li unirono a forma di croce. Lasciarono la croce buttata in un angolo e alcune ore dopo portarono un uomo barbaramente ferito e lo inchiodarono al suo legno.
Preso dall'orrore, il cedro pianse la barbara eredità che la vita gli aveva lasciato. Prima che fossero trascorsi tre giorni, tuttavia, il terzo albero capì il suo destino; l'uomo che era inchiodato al suo legno era ora la Luce che illuminava ogni cosa.
La croce che era stata costruita con il suo legno non era più un simbolo di tortura, ma si era trasformata in un simbolo di vittoria.
Come sempre avviene con i sogni, i tre cedri del Libano avevano visto compiersi il destino in cui speravano, anche se in modo diverso da come avevano immaginato.

giovedì 24 febbraio 2011

Pensierino della sera

"Non forzare gli eventi perchè si pieghino al tuo volere,
ma piuttosto lascia che si svolgano semplicemente e
vivrai sereno".

(Epitteto, filosofo greco)

Ti auguro




Ti auguro di vivere
senza lasciarti comprare dal denaro.
Ti auguro di vivere
senza marca, senza etichetta,
senza distinzione,
senza altro nome
che quello di uomo.
Ti auguro di vivere
senza rendere nessuno tua vittima.
Ti auguro di vivere
senza sospettare o condannare
nemmeno a fior di labbra.
Ti auguro di vivere in un mondo
dove ognuno abbia il diritto
di diventare tuo fratello
e farsi tuo prossimo.

Jean Debruynne

Da un'email

i gatti hanno elevato il dormire ad un 'arte:














Pensierino della sera



"Bisogna considerare il mondo con un certo distacco e rimanere ad osservare gli avvenimenti come osservatori dell'infinito"
(Romano Battaglia)

mercoledì 23 febbraio 2011

Buonanotte!

Il cavallo




Il cavallo (Equus caballus Linneo 1758), è un mammifero ungulato di grossa taglia. Appartiene al genere Equus, unico della famiglia Equidae. Studi archeologici rivelano una domesticazione più tarda rispetto ad altri animali, all'incirca verso il V millennio a.C. nelle steppe orientali dell'Asia, mentre in Europa lo si inizierebbe a vedere non prima del III millennio a.C. Si suppone che la domesticazione sia avvenuta a partire da una sottospecie estinta delle steppe asiatiche, il Tarpan. Viene utilizzato come animale da sella, da tiro, da soma, da carne e, recentemente, come animale d'affezione. È in grado di rinselvatichirsi e di sopravvivere autonomamente allo stato brado.

Frutto di una lunga e ben conosciuta evoluzione, il cavallo presenta un'elevata specializzazione morfologica e funzionale all'ambiente degli spazi aperti come le praterie, in particolare ha sviluppato un efficace apparato locomotore e un apparato digerente adatto all'alimentazione con erbe dure integrate con modeste quantità di foglie, ramoscelli, cortecce e radici.

I cavalli si dividono in dolicomorfi, mesomorfi e brachimorfi. Il tipo dolicomorfo comprende le "razze leggere da sella" (purosangue inglese, arabo, trottatori, ecc.); il tipo mesomorfo comprende le "razze da sella" (inglese e americana, Quarter Horse, trottatori, ecc.); il tipo brachimorfo comprende le "razze pesanti" (cavalli da tiro, Avelignese, ecc.).

I presunti progenitori del cavallo sono apparsi sulla Terra circa 55 milioni di anni fa'. Gli evoluzionisti hanno una buona conoscenza del processo evolutivo che ha portato alla specie attuale, dato che si sono trovati vari resti. Gli studi sui fossili dimostrano che il probabile progenitore dell'odierno cavallo era il Hyracotherium, d'altezza non superiore a 30–40 cm al garrese e con arti di almeno 4 dita; il suo habitat naturale era la foresta ed aveva una dentatura tipica degli onnivori. Durante il processo evolutivo, i suoi discendenti si adattarono progressivamente alla condizione di erbivori stretti e alla vita nelle praterie; la statura aumentava, gli arti diventavano più lunghi, diminuiva il numero delle dita e i denti si modificavano progressivamente aumentando in lunghezza e nei caratteri della superficie masticatoria. Il cavallo odierno, Equus caballus, e gli altri appartenenti del genere Equus poggiano sull'unico dito rimasto loro: il medio.

In America, il cavallo si estinse in epoca preistorica, contemporaneamente ad altri grandi mammiferi; fra le ipotesi per tali estinzioni, il disturbo antropico costituito dalla caccia da parte dell'uomo.

Sopravvissuto in Europa e Asia, la prima evidenza storica dell'addomesticamento del cavallo si ha in Asia Centrale verso il 3000 a.C. Infatti in Asia centrale e meridionale il cavallo fu addomesticato dagli allevatori di stirpe mongola, che in seguito daranno vita all'Impero mongolo proprio grazie alla forza e all'astuzia dell'esercito di guerrieri a cavallo.
Secondo altri studiosi, l'addomesticamento risale a 6000 anni fa nell'Età del rame presso la cultura di Srednij Stog fiorente in Ucraina.

Un progenitore dei cavalli attuali è considerato il tarpan, un cavallo selvatico europeo ufficialmente estinto tra il 1918 e 1919. (Wikipedia)

martedì 22 febbraio 2011

Messaggio di un Maestro di Luce


Dio è uno.

La realtà è tutta una vibrazione, un'energia.

La sola differenza è l'intensità di vibrazione.

Così Dio, le persone e le rocce hanno tra loro lo stesso rapporto

che intercorre fra il vapore, l'acqua e il ghiaccio.

tutto, tutto ciò che esiste, è fatto della stessa sostanza.

L'amore rompe le barriere e crea l'unità.

A creare le barriere, a creare la separazione e la differenza tra

le cose è l'ignoranza.



(Brano tratto dal volume "Molte vite un solo amore" di Brian Weiss)

Il significato delle pietre


Le pietre, dette "figlie della terra", da sempre affascinano l'uomo, interi popoli e civiltà, che hanno attribuito ad esse particolari virtù, significati e poteri magici. Le prime testimonianze scritte ci giungono dall'Egitto, quando nell'antichità il popolo indigeno era solito usarle polverizzate come medicamenti oppure per dipingersi il volto. In India i bambini venivano "battezzati" proprio con le pietre: al neonato era assegnata una pietra che poi lo avrebbe accompagnato e guidato per il resto della sua vita. Gli esperti oltre ad attribuire ad ogni segno zodiacale un pietra che ne esalta le virtù, ritengono che anche il loro colore abbia un significato particolare. Negli ultimi anni, grazie alla new age, è andata sviluppandosi una nuova "scienza": la cristalloterapia, che sfrutta la capacità dei cristalli di potenziare ed equilibrare le energie. Taluni ritengono i cristalli "esseri viventi" capaci di filtrare e "pulire" la nostra energia, quindi basterà anche solo portare al collo o tenere nella borsa la pietra che più ci piace o addirittura mangiarla…ma solo se la pietra in questione è il sale!

Le pietre preziose portano con sè dei messaggi, proteggendo da eventuali avversità:

ACQUAMARINA: propizia matrimoni felici

AGATA: protegge da malattie e infonde coraggio

AMBRA: simbolo d'amore e virtù, cura il mal di stomaco

AMETISTA: porta equilibrio e senso della giustizia

BRILLANTE: legame solido

CORALLO: rende invincibili

CORNIOLA: preserva da incubi, protegge da ogni male

DIAMANTE:assicura un vincolo eterno

GIADA: protegge dalle disgrazie e dalle malattie

LAPISLAZZULO: vince la malinconia

MALACHITE: dona ricchezza, salute e gioie d'amore

OCCHIO DI TIGRE: porta gioia e letizia

ONICE: protegge la gola

OPALE: pietra dell'amore sincero

PERLA: favorisce il capire se stessi e protegge dalle allergie

PIRITE: allontana i dolori e difende dai malefici

QUARZO: vince la timidezza

RUBINO: dona passione duratura

SMERALDO: protegge dall'invidia

TOPAZIO: dona successo e fortuna, rende assennati e graditi

TURCHESE: protegge dagli incidenti

ZAFFIRO: conserva il corpo sano e bello

ZIRCONE: protegge dai pericoli



Anche in astrologia le pietre preziose giocano un ruolo importante. Ad ogni segno zodiacale possono essere abbinate pietre che intensificano o mitigano le caratteristiche del segno. Poiché ad ogni segno zodiacale sono attribuite diverse caratteristiche, ad ognuno di essi corrispondono più pietre.

Ariete: Diaspro rosso, ametista, corniola, ematite, ferro tigrato, quarzo rosa, rubino.

Toro: Avventurina, agata, quarzo rosa, crisocolla.

Gemelli: Calcedonio, ambra, cristallo di rocca, occhio di tigre, acquamarina.

Cancro: Quarzo rosa, avventurina, rodonite, corniola, labradorite, calcite, pietra di luna.

Leone: Occhio di tigre, citrino, cristallo di rocca, ambra.

Vergine: Ametista, sodalite, occhio di tigre, ambra, quarzo rutile.

Bilancia: Diaspro, quarzo rosa, crisocolla, malachite, lapislazzulo.

Scorpione: Ossidiana, agata, diaspro, malachite, fluorite.

Sagittario: Sodalite, ametista, lapislazzulo, azzurrite-malachite.

Capricorno: Cristallo di rocca, ossidiana, onice, diaspro, dumortierite.

Acquario: Fluorite, turchese, crisocolla.

Pesci: Agata, ametista, turchese, ematite.


(dal Web)

domenica 20 febbraio 2011

Le frittelle o tortelli di carnevale



Ingredienti:

• 150gr di farina
• 50 gr di burro
• 70 gr di zucchero
• 500 ml di latte fresco
• 4 uova
• 1 bustina di lievito in polvere per dolci
• 1 limone (la buccia)
• 1 bustina di vanillina
• 1 cucchiaino di liquore (rhum o altro)
• Zucchero a velo
• Olio per friggere (Vedi "Olio: indice")

Preparazione:

1- In una pentola capiente mettete lo zucchero, il latte, la vanillina, il burro a pezzi, la scorza del limone tagliata grossa, il lievito e portate a ebollizione.
2- Togliete le bucce del limone ed incorporate, a fuoco spento, la farina amalgamando il tutto accuratamente. 3- Accendete di nuovo il fuoco e fate cuocere, sempre mescolando, per circa 10/15 minuti. La pasta sarà pronta quando si staccherà facilmente dalla pentola ed avrà un aspetto liscio e sodo.
4- A questo punto incorporate le uova intere ed aggiungete il liquore.
5- Friggete i tortelli in abbondante olio caldo versando la pasta a piccole cucchiaiate.
(Vedi "Trucchi e consigli: fritto, friggere, frittura").
6- Quando saranno belli dorati asciugateli sulla carta assorbente per cibi, spolverate con lo zucchero e servite i tortelli ancora caldi.

PER FARLI RIPIENI:
Quando tutte le frittelle sono pronte lasciarle raffreddare e poi farcirle con la crema pasticcera, aiutandosi con una siringa.

Carnevale di Gianni Rodari

Carnevale in filastrocca,
con la maschera sulla bocca,
con la maschera sugli occhi,
con le toppe sui ginocchi:
sono le toppe d’Arlecchino,
vestito di carta, poverino.
Pulcinella è grosso e bianco,
e Pierrot fa il saltimbanco.
Pantalon dei Bisognosi
“Colombina,” dice, “mi sposi?”
Gianduia lecca un cioccolatino
e non ne da niente a Meneghino,
mentre Gioppino col suo randello
mena botte a Stenterello.
Per fortuna il dottor Balanzone
gli fa una bella medicazione,
poi lo consola: “E’ Carnevale,
e ogni scherzo per oggi vale.”



sabato 19 febbraio 2011

Il sabato del Villaggio di G. Leopardi




La donzelletta vien dalla campagna
in sul calar del sole,
col suo fascio dell'erba; e reca in mano
un mazzolin di rose e viole,
onde, siccome suole, ornare ella si appresta
dimani, al dí di festa, il petto e il crine.
Siede con le vicine
su la scala a filar la vecchierella,
incontro là dove si perde il giorno;
e novellando vien del suo buon tempo,
quando ai dí della festa ella si ornava,
ed ancor sana e snella
solea danzar la sera intra di quei
ch'ebbe compagni nell'età piú bella.
Già tutta l'aria imbruna,
torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre
giú da' colli e da' tetti,
al biancheggiar della recente luna.
Or la squilla dà segno
della festa che viene;
ed a quel suon diresti
che il cor si riconforta.
I fanciulli gridando
su la piazzuola in frotta,
e qua e là saltando,
fanno un lieto romore;
e intanto riede alla sua parca mensa,
fischiando, il zappatore,
e seco pensa al dí del suo riposo.

Poi quando intorno è spenta ogni altra face,
e tutto l'altro tace,
odi il martel picchiare, odi la sega
del legnaiuol, che veglia
nella chiusa bottega alla lucerna,
e s'affretta, e s'adopra
di fornir l'opra anzi al chiarir dell'alba.

Questo di sette è il più gradito giorno,
pien di speme e di gioia:
diman tristezza e noia
recheran l'ore, ed al travaglio usato
ciascuno in suo pensier farà ritorno.

Garzoncello scherzoso,
cotesta età fiorita
è come un giorno d'allegrezza pieno,
giorno chiaro, sereno,
che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; ma la tua festa
ch'anco tardi a venir non ti sia grave.

Buon week-end!

venerdì 18 febbraio 2011




"Solo un grande temporale, che sconvolge sul serio la vita di un uomo. può fargli capire quanto tempo ha perso a preoccuparsi dei brevi acquazzoni primaverili"
(Romano Battaglia)

Buona giornata!

giovedì 17 febbraio 2011

Prendi un sorriso – Gandhi




Prendi un sorriso,
regalalo a chi non l’ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente,
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell’animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
e donala a chi non sa donare.
Scopri l’amore,
e fallo conoscere al mondo.
[M. Gandhi]

mercoledì 16 febbraio 2011

BUONANOTTE!


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foto di G. Colbert

"La morte è bellissima, così come è bella la vita, se sai comunicare con la morte. È bella perché è un rilassamento. È bella perché, chi muore, cade di nuovo nella fonte dell'esistenza, per rilassarsi, per riposarsi, per prepararsi a tornare di nuovo.
Nell'oceano si alza un'onda, poi ricade e poi si rialza ancora... avrà un altro giorno, vivrà ancora, con un'altra forma... per poi ricadere e svanire.
La morte è semplice svanire nella fonte. La morte è andare nel regno di ciò che non è manifesto: è addormentarsi in Dio.
Di nuovo tornerai a fiorire. Di nuovo rivedrai il sole e la luna, e di nuovo e ancora... fino a quando non diventi un testimone, fino a quando non riuscirai a morire in piena coscienza; fino a quando non sarai in grado di rilassarti in Dio consciamente, con consapevolezza.
Solo allora, non esiste ritorno: quella è una morte assoluta, è la morte suprema.
La morte comune è temporanea: tornerai a vivere ancora.
Quando un Illuminato muore, muore per sempre. La sua morte ha in sé la qualità dell'eterno...

Si dovrebbe accogliere la morte con gioia... è uno dei più grandi eventi della vita. Nella vita, esistono solo tre grandi eventi: la nascita, l'amore e la morte. La nascita, per tutti voi, è già accaduta: non potete farci più nulla. L'amore è una cosa del tutto eccezionale... accade solo a pochissime persone, e non lo si può prevedere affatto.
Ma la morte, accade a tutti quanti: non la si può evitare. È la sola certezza che abbiamo; quindi, accettala, gioiscine, celebrala, godila nella sua pienezza."

 (Osho Rajneesh)

BUONANOTTE!

martedì 15 febbraio 2011

R. Tagore


 
 
Non nascondere
il segreto del tuo cuore,
amico mio!
Dillo a me, solo a me,
in confidenza.
Tu che sorridi così gentilmente,
dimmelo piano,
il mio cuore lo ascolterà,
non le mie orecchie.
La notte è profonda,
la casa silenziosa,
i nidi degli uccelli
tacciono nel sonno.
Rivelami tra le lacrime esitanti,
tra sorrisi tremanti,
tra dolore e dolce vergogna,
il segreto del tuo cuore.

BUONANOTTE!