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Nasci solo e muori solo e nella parentesi la solitudine è talmente grande che devi condividere la vita. (Erich Fromm)

lunedì 25 luglio 2011

Omaggio ad Audrey Hepburn

Oggi voglio fare un omaggio a questa donna, simbolo della classe e dell'eleganza
Audrey Hepburn, all'anagrafe Audrey Kathleen Ruston (Bruxelles, 4 maggio 1929Tolochenaz, 20 gennaio 1993)



Nacque a Bruxelles come Audrey Kathleen Ruston, dall'inglese Joseph Anthony Ruston e dalla sua seconda moglie, la baronessa Ella van Heemstra, un'aristocratica olandese. Anni dopo, il padre della Hepburn aggiunse il cognome della nonna materna Kathleen Hepburn, a quello della famiglia, trasformandolo così in Hepburn-Ruston. Aveva due fratellastri, Arnoud Robert Alexander e Ian Edgar Bruce, che la madre ebbe dal suo primo matrimonio con un nobile olandese, Hendrik Gustaaf Adolf Quarles van Ufford. Tra i suoi avi, la famiglia della Hepburn contava Edoardo III d'Inghilterra e James Hepburn, quarto Conte di Bothwell, dal quale potrebbe essere discesa anche Katharine Hepburn



Cresciuta nei Paesi Bassi sotto il regime naziata, durante la seconda guerra mondiale studiò danza per poi approdare al teatro e infine al cinema.
Vincitrice di un Oscar, di tre Golden Globe, di un Emmy, di un Grammy Award, di quattro BAFTA, di due premi Tony e di tre David di Donatello, la Hepburn fu una delle figure di spicco del cinema statunitense degli anni cinquanta e sessanta.





Nel corso della sua carriera lavorò con registi come Billy Wilder, George Cukor e Blake Edwards, oltre che con attori del calibro di Gregory Peck, Humphrey Bogart, Cary Grant, Rex Harrison e William Holden, e divenne famosa grazie a ruoli come quello della Principessa Anna in Vacanze romane (1953), interpretazione che le valse l'Oscar come migliore attrice, di Holly Golightly in Colazione da Tiffany (1961) e di Eliza Doolittle nel film musicale My Fair Lady (1964). Altri importanti film cui prese parte sono Sabrina (1954), Sciarada (1963) e Come rubare un milione di dollari e vivere felici (1966).


Negli anni settanta e ottanta apparve sempre più raramente sul grande schermo, preferendo dedicarsi alla famiglia. Nel 1988 fu nominata ambasciatrice ufficiale dell'UNICEF e, da quel momento fino alla sua morte, si dedicò assiduamente al lavoro umanitario, in riconoscimento del quale ricevette nel 1992 la Medaglia presidenziale della libertà (Presidential Medal of Freedom) e nel 1993 il Premio umanitario Jean Hersholt (Jean Hersholt Humanitarian Award).
Audrey Hepburn è stata proclamata nel 1999 la terza più grande attrice di sempre dall'American Film Institute, ed ha una sua stella sull'Hollywood Walk of Fame, al 1652 di Vine Street.



2 commenti:

  1. la adoro!!!!!!!!!!!!!!!!! per me è l'icona dell'eleganza assoluta, semplice e charmante.....un bellissimo post un abbraccio lory

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  2. Cara Fiore passa al mio blog,c'è una sorpresa per te,Baci,Rosetta

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